Fin dai tempi più lontani, l’uomo ha cercato soluzioni per isolare da freddo e umidità il pavimento, per secoli e secoli costituito da semplice terra battuta.
I primi rudimentali pavimenti tessili nascono già nel quinto millennio a.C. dove, per ripararsi dal freddo intenso, le popolazioni nomadi dell'Asia minore intrecciarono la paglia mescolata con i fili di lana delle pecore da stendere sul terrapieno.
In società più evolute, per rappresentare il proprio "status", greci e romani adottano raffinati pavimenti policromatici a mosaico con l'inserimento del marmo colorato.
La pavimentazione, prerogativa delle classi privilegiate, si espande verso la fine dell'800 con l'inizio della produzione su scala industriale dei materiali da rivestimento. Ai materiali tradizionali come marmo e legno, si affiancano le piastrelle in una gran varietà di tipi, formati e colori alla portata i ogni ceto sociale.
Il legno grazie a una delle sue qualità è un ottimo isolante termico ovvero mantiene fresco l’ambiente d’estate e caldo d’inverno.
Fin dai tempi remoti, nel lontano 3000 a.C., gli egizi e i vichinghi costruirono i primi tavolati per difendersi dal gelo e dagli insetti.
Già nel XII – XIII secolo, nel nord della Francia si utilizzavano pavimenti di legno di rovere e ulivo. Nel XIV secolo, sempre in Francia, negli chalet e nelle vecchie case venivano posati sul pavimento due strati di legno: uno fungeva da supporto e l’altro da rivestimento vero e proprio.
Il primo “parquet” (in origine diminutivo di parco) viene posato nel 1534 alla corte di re Francesco I.
Diverse sono le essenze utilizzate: noce, ciliegio, faggio.
Anche nel resto d'Europa iniziarono ad apparire i primi parchetti e alla fine del XVII secolo il parquet diventò una moda sfruttando i legni europei: rovere, acero, noce, castagno e ciliegio.
All'inizio del XX secolo nacquero infine i parchetti “tradizionali”, a maschio e femmina, come si costruiscono tuttora, e alle specie legnose europee si aggiunsero quelle africane, sud-americane e del sud-est asiatico.
Negli anni '50, ma soprattutto a seguito del boom economico degli anni '60, in Italia si diffonde il formato lamellare, noto come pavimento a mosaico, costituito da elementi preassemblati in quadrotte.
Negli anni 70, comincia ad essere prodotto il parquet prefinito, cioè levigato e verniciato in fabbrica.
Gustave Caillebotte, I raschiatori di parquet. Parigi, Musée d'Orseay.